
28 Feb Rick Owens: l’evoluzione del femminile
RICK OWENS
[L’evoluzione del femminile]
Donne normali mischiate a modelle di ieri e di oggi. Abiti che cancellano tutto quello che sappiamo in fatto di vestiti. Rick Owens manda in passerella una collezione EVERSIVA!
C’è un altro modo di fare moda? C’è una possibilità di andare oltre le modelle, la perfezione dei corpi, l’ideale che abbiamo di bellezza, l’ossessione di essere giovani, magri, ricchi e tirati come un paio di labbra al silicone? Sì e a ricordarlo arriva Rick Owens con un’intuizione così banale da diventare subito eccezionale. Per la sua nuova collezione, lo stilista americano con base a Parigi, ha deciso di usare modelle di ieri e di oggi mischiate a donne ‘normali’, o meglio, non destinate comunemente alla passerella. Le ha poi fatte girare come una giostra, più volte, intorno alla stessa pedana, come se corressero una maratona.
Indossano scarpe basse sportive che si allungano con una calza di pelle chiusa da una zip dorata sul retro. Hanno quasi tutte una cappa, con due fori per le braccia e una forma che ricorda le armature medioevali. Portano gonne pantalone, i capelli come diavolo gli pare e berretti come se ne vedono nei quadri fiamminghi. Niente di quello che portano come abito ricorda però la tradizione del Novecento, il secolo da cui tutti gli stilisti di oggi non riescono a staccarsi.
Non c’è traccia della borghesia, non c’è accenno alle innovazioni di Yves Saint Laurent, non ci sono citazioni Mademoiselle Coco Chanel, non c’è indizio delle linee ad A o a trapezio di Christian Dior. È tutto sparito: gli orpelli, i dettagli, le ossessioni, le abitudini, insomma l’estetica di un secolo così pesante come il 1900. Al contrario, c’è una sorta di leggerezza e di libertà nel trattare il perimetro dell’abito provando a essere innovativi. E qui arriva la grandezza di questa sfilata: senza peccare di presunzione, senza ricorrere al teatro fine a se stesso, Rick Owens mette in scena un altro modo di intendere l’abito da donna e quindi il femminile. Di più: se si toglie la coreografia dello styling, se si scava sotto la sovrapposizione di più pezzi sopra lo stesso look (condizione necessaria per una sfilata) si scoprono pullover, gonne, montoni, cappotti, giacche e pantaloni destinati a tutti, anche a chi di moda non capisce nulla. E questo è un traguardo eccezionale.
[repubblica.it]
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